3° Monviso Vertical Race - Crissolo (CN) - Dienstag 02/06/2009

Al Monviso Vertical Race di Crissolo Galliano e la Rrika in uno scenario da fiaba

Si è corsa, martedì 2 giugno, la terza edizione del Kilometro Verticale

"In su ed in sé". "In su" significa un precorso di verticalità, raggiungere una meta che sta in alto, provare per questo uno stato di euforia; "in se" rappresenta raggiungere una condizione di equilibrio psichico e contenimento emotivo: qualcuno potrebbe dire il "karma". "Andare in su e ritrovarsi in sé" rappresenta la perfetta sintesi degli appassionati di marcia alpina. Atleti avvezzi a grandi fatiche domenicali a molti incomprensibili. A tutti, gli uni e gli altri, il consiglio di una buona lettura: "In su ed in sé" di Giuseppe Saglio e Cinzia Zola (Edizioni Priuli e Verlucca). Si ritrovano lì le ragioni extra sportive, per molti inconscie, che portano 152 atleti a misurarsi sui muri (6) che separano il centro di Crissolo, 1300 mt., paese dell'alta valle Po, dalla località Monte Granè, 2300 mt. dove, martedì 2 giugno, era collocato lo striscione di arrivo della 3° edizione del Monviso Vertical Race dopo 4 km e 175 metri di fatiche. Gara di Corsa (?) in Montagna specialità Vertical Kilometer. Ma abbandonate le introspezioni di ordine psicologico, il cronista deve dedicarsi all'evento sportivo puro per trasmettere fedelmente lo sviluppo dell'"Evento". Ore 6,30 sulla piazzetta di Crissolo: non c'è anima ma arriva Lui, il sole, atteso da due edizioni e fino ad oggi assente all'appuntamento importante. Gran giornata con il "Re di Pietra" in grande spolvero. Un velo bianco lo ricopre oltre i 3500 mt di quota, ma bisogna notarlo subito perché i primi raggi cancellano la magia. Rimane il Monviso in tutta la sua spettacolarità...la parete nord-est maestosa e crudele che lo scorso anno ci ha portato via un amico: ciao Domenico!!! La vista del Monviso accompagna il serpente di 152 coraggiosi che si inerpicano a muso duro. Pendenze rilevanti: mediamente il 25% ma con tratti che toccano il 35%. Qualcuno dice che si tratta di una parete sulla quale qualche burlone ha incollato un po' d'erba... Va su forte Massimo Galliano (G.S. Roata Chiusani), guida l'ascesa con agile passo di corsa allungando la fila degli inseguitori. Ha nelle gambe ancora la maratonina di Cuneo ma va su, su di suo, senza bastoncini e prova a fare il vuoto. Dietro di lui, qualche metro appena, il compagno di squadra Giovanni Gerbotto, avvezzo alle gare di sci alpinismo si appoggia agile sui bastoncini per tenere il passo del recordman della manifestazione. Insegue come un'ombra Fabio Bonetto (Atl. Val Pellice) in terza posizione: è lì, a pochi metri dagli atleti più blasonati, è giovane (classe '88) e studia da campione. Il ragazzo c'è ed ha molti spazi di miglioramento. Da tenere d'occhio! Paolo Bert (Pod. Valle Infernotto) tenta di cucire lo strappo che si è prodotto fin dal primo muro. E' lui il vincitore della prima edizione e di innumerevoli gare. Si sta specializzando sulle lunghe distanze ed oggi paga qualche metro dai migliori. La fila degli atleti è continua. I primi tre arriveranno nell'ordine con 28 secondi di distacco al termine della lunga volata. 39'13" il primo e 39'41" il terzo. Per i numerosi spettatori saliti su percorso è un gran spettacolo: gran parte del percorso a portata di occhio nudo. Rimane lui: il Monviso a distrarre lo sguardo di atleti e sportivi. E' la maestosa distrazione di Alma Rrika (Pod. Tranese) infilata senza timore reverenziale tra i primi 25 maschi a condurre a sua volta la contesa femminile. 2° lo scorso anno cerca un gradino più in alto sul podio. Vuole il record ma non ce la farà pur migliorando il suo tempo. Plavan Marina (S.D. Baudenasca) guida la fila delle inseguitrici. E' abituata a queste pendenze ed aggredisce l'erta salita. Paga 4 minuti dalla battistrada. Se il percorso fosse più lungo....Sale in terza posizione Daniela Bonnet (Atl. Valpellice). Cerca e trova il terzo gradino del podio, compenso meritato per un'atleta oramai affermata nella specialità. 152 storie individuali di atleti che aggrediscono la salita. Si chiamano Taziano, Fabrizio, Alberto, Monica, Stefania ecc.... Per ognuno una storia da raccontare ed il Monviso negli occhi.


03/06/2009