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Vittorie con record alla quarta Stava Sky Race per due atleti provenienti dalle discipline invernali dello sci alpinismo e dello sci di fondo. Ecco le interviste realizzate nel dopogara. DENNIS BRUNOD: «Sono soddisfatto di questa vittoria, che dedico alla mia dolce metà, dato che a novembre mi regalerà una stupenda creatura, e al mio sponsor La Sportiva. Una vittoria alla vigilia non così scontata, vista la starting list che negli ultimi giorni si era aggiornata con atleti di prima fascia. Devo ammettere che la Stava Sky Race me la sono studiata al video più volte ed ho cercato di interpretarla come aveva fatto il vincitore della passata edizione, Paolo Larger. Nella prima salita al Monte Cornon mi sono subito messo davanti ed ho guadagnato qualche metro sugli avversari, vantaggio che in vetta è aumentato sino a 40 secondi. Ho mantenuto un ritmo regolare nella parte centrale della gara, per poi effettuare un forcing sull'ascesa del Monte Agnello, in modo da evitare spiacevoli recuperi da parte degli specialisti della discesa. Devo dire che le radici tanto temute, presenti nella parte conclusiva del percorso, alla fine sono diventate quasi motivo di sollievo, perché facevano da ammortizzatore. Visto il vantaggio che avevo acquisito negli ultimi chilometri mi sono rilassato, poi ho dato un occhio all'orologio e mi sono accorto che potevo abbassare il record ed ho alzato il ritmo». ANTONELLA CONFORTOLA: «Ci tenevo a partecipare alla gara di casa, alla quale, per un motivo o per l'altro, non ero mai riuscita ad essere al via. Sono felicissima per la vittoria, anche se è stato faticoso perché quest'anno mi manca il lavoro di fondo che solitamente effettuo in primavera. I preparativi per il matrimonio non mi hanno consentito di allenarmi come volevo. Sfruttando le mie caratteristiche di scalatrice sul Monte Cornon sono riuscita a prendere un buon vantaggio sulle avversarie ed anche nell'ascesa al Monte Agnello ho cercato di alzare il ritmo, perché in discesa non volevo rischiare, sia per la pericolosità delle radici viscide sia perché domani inizio la preparazione a secco per la mia stagione dello sci di fondo, che culminerà con le Olimpiadi di Vancouver». GIOVANNI TACCHINI: «Sono partito senza esagerare, perché era importante gestire le energie, e sul Monte Cornon sono transitato sesto, tenendo sott'occhio gli avversari che mi precedevano. Sulla salita del Monte Agnello sono riuscito a recuperare una posizione e nel tratto in discesa ho dato il tutto per tutto, rimediando anche due cadute. Sono comunque riuscito a superare prima Pintarelli e poi Cassi a metà dell'ultima discesa, raggiungendo il russo Mamleev, con il quale abbiamo dato vita ad una sfida combattuta per alcuni chilometri, decidendo poi di arrivare appaiati, vista l'equità dei valori in campo». MIKHAIL MAMLEEV: «Fino a metà gara con Pintarelli ci siamo scambiati la terza posizione più volte. Sono partito più tranquillo rispetto allo scorso anno, anche perché ormai conosco la gara, non volevo sprecare troppe energie all'inizio. Al Monte Cornon ci avevo messo un minuto in più rispetto allo scorso anno, ma nel tratto in discesa ho recuperato grazie ad una progressione regolare. Quando la strada ha iniziato a scendere in picchiata verso Stava sono riuscito a passare Pintarelli e in seguito Cassi, poi da dietro è arrivato come un fulmine Tacchini: ho provato a staccarlo, ma teneva il mio stesso ritmo. Così che abbiamo deciso di tagliare il traguardo insieme. Un ottimo tempo il mio, un minuto inferiore rispetto a quello dello scorso anno e un buon test di preparazione in vista dei Mondiali di orientamento di metà agosto in Ungheria». GIL PINTARELLI: «Un peccato aver concluso quarto. Sono stato sul podio per tre quarti di gara e ci credevo, ma in discesa Mamleev e Tacchini sono stati straordinari, era impensabile tenere il loro passo. Mi rimane la consolazione di aver recuperato su Cassi, vero protagonista nel primo tratto di gara e per il mio tempo finale. Non nascondo che questa gara era importante per me, anche perché confidavo in una convocazione per gli Europei di Canazei. Attendiamo che la federazione ufficializzi la squadra, ma ho la sensazione di essere il primo degli esclusi». GIULIA MIORI: «Sono alle mie prime "sky race" e se alla vigilia me lo avessero chiesto avrei firmato per un piazzamento sul podio. Sono molto soddisfatta. Ho realizzato un'ottima prestazione, faticando, ma anche riuscendo a gestire le forze nel modo migliore. Il tempo finale poi per me è davvero strabiliante. Vado bene anche in discesa, ma pensare di agguantare Antonella Confortola sarebbe stato osare troppo oggi. Anzi è un onore per me essere arrivata alle sue spalle ed aver preceduto atlete di rango».