Olympus Marathon - Litohoro Grecia - Domenica 26/06/2011

Sull'Olympo sono ritornati i Titani.

612 atleti hanno corso sui sentieri degli Dei. Le aquile della Valetudo, 2^ Cecilia Mora, 5° Fenaroli Maurizio, 289° mister G.

Millenni fa i titani furono cacciati dall'Olimpo per far posto agli Dei, mentre oggi 26 giugno 2011 un esercito di 600 atleti, armati di scarpette multicolori e bastoncini al carbonio superleggeri hanno animato la montagna piu' famosa della mitologia mondiale. Questa terza prova del circuito mountain running International cup gran prix delle naciones 2011 si è svolta tra mare, montagna e cielo, nel paradiso del parco nazionale dell' Olympo, questa eccezionale zona Ellenica si trova nella parte settentrinale della Grecia, tra la Tessaglia e la Macedonia non lontano dal mar Egeo. La vetta piu' alta dell'Olimpo misura mt. 2917 s.l.m., nell'antica Grecia, tra queste sommità rocciose venne costruito un mito che resiste anche ai giorni nostri, viene raccontato che su questa montagna degli dei, esattamente sopra la vetta, si trovava il trono di Zeus, questa sommità è perennemente circondata dalle nubi; alcuni affermano che le nubi sono il copricapo naturale del sommo Dio Zeus. La cronaca di questa idilliaca ultraskymarathon inizia domenica 26 giugno, prima dell'alba, la sveglia butta giu' tutti dal letto alle ore 03,30, poi colazione extra abbondante e appuntato il pettorale sulla canotta, ci siamo fatti una passeggiatina per Litochoro, la città d'oro del finisch race, arrivati alla sede delle operazione di raduno gli organizzatori ci hanno fatto salire su dei comodi pullman per portatarci nella zona del parco archeologico di Dion, sede dello start. Qui tutti assonnati, tra una fotografia e uno scambio di auguri di buona race, abbiamo atteso il fatidico start delle ore 06.05. I primi chilometri di questa ultra sky sono stati su asfalto, questa carozzabile in leggera ascesa puntava dritto la montagna degli dei, un venticello contrario alla nostra corsa rendeva difficile la nostra marcia, poi finalmente dopo sei chilometri abbiamo preso decisamente il sentiero che saliva sull'Olimpo. Fortunatamente Giove ci ha graziato con un meteo benevolo, infatti le paure dei runner di trovare una temperatura cocente sono svanite nel nulla e con grande meraviglia, abbiamo faticato con una temperatura molto fresca e gradevole. Arrivati oltre i mille metri di altezza, siamo partiti da Dion praticamente a ventidue metri sopra il livello del mare, ci siamo immersi in immense pinete di pino mugo dell'Olympo, qui il profumo era davvero intenso e la nostra respirazione ne era estasiata, dopo 15 km, all'uscita delle pinete, il cielo era di un azzurro paradisiaco, sembrava proprio di essere arrivati sul tetto del mondo, poi le prime pietraie ci avvisavano che la sky si faceva dura. Qui la temperatura rasentava lo zero e l'antivento che avevano in dotazione lo abbiamo indossato quasi tutti. Poi alcuni ondulati traversoni ci hanno portato al cospetto di Zeus, infatti un pietroso traverso ci ha portato fin sotto il suo trono. Qui la marathon ha toccato il suo massimo livello di spettacolarità, le nostre mani increduli accarezzavano la fredda neve Greca; che nessuno alla partenza immaginava di trovare, e mentre il nostro tatto si glorificava con questa manna bianca, il nostro sguardo, inevitabilmente era fulminato dalla vista del mare di Dion e Litochoro e quando i nostri occhi si staccavano dall'azzurro del mare e si alzavano per ammirare l'azzurro al cielo, rimanevamo estremamente colpiti dalla parete rocciosa del trono di Zeus. Dopo metà gara è iniziata la nostra picchiata su Litochoro, la prima parte della discesa è stata un minuscolo sentierino in pietraia e poi man mano che si scendeva il sentiero è diventato quasi una gradinata. Dopo due terzi di gara sono iniziati i cambi di ritmo, nella valletta che scende verso la citta d'oro, il sentiero correva sia sul lato destro e sia sul lato sinistro del torrente Olympo, per transitare a destra o a sinistra i guardiaparchi hanno creato dei ponticelli in legno, sotto i ponti scorreva una salutare acqua potabile famosa in tutta la Grecia per le sue proprietà terapeutiche. Per le nostre gambette segnate dai 44 km e dai 3200 mt. di dislivello in salita e dai 3000 mt. in discesa, le ultime variazioni di ritmo sono state davvero massacranti, questi tratti misuravano dai 30 ai 50 metri di dislivello; sono stati dei veri trampolini verso la gloria d'oro di Litochoro, queste ultime difficolta ci hanno consacrati dei dell'Olympo del running. Per la popolazione di Dion-Olympus e Litochoro, come per tutta la zona della Macedonia Greca, questa competizione podistica, tra mare, montagna e cielo è una gara molto speciale, risulta effettivamente un avvenimento che integra e amalgama tutta la storia e la mitologia di questo meraviglioso territorio, la dimostrazione tangibile dell'attaccamento dei Macedoni all'Olympus stà nel fatto che ad attendere i podisti nella zona d'arrivo era presente un' immensa folla festante ed appassionata, che al passaggio di ogni corridore, gli tributavano dei festeggiamenti come si convengono agli Dei dell'Olimpo. Comunque tutti i corridori che hanno terminato la prova, nelle dieci ore previste per la messa in classifica ufficiale, sono stati dei special-one; perchè le difficoltà: altimetriche, della quota e del chilometraggio, rendono questa race assai dura ed arrivare a Litochoro in buone condizione è un'impresa veramente mitica. Prestazioni sportive eccezionali per gli atleti che hanno scritto il proprio nome e cognome nelle prime posizioni di classifica, per il titolo di dea number-one rosa l'ha spuntata la Russa Vokueva Zhanna in h. 5 34'06" sull'aquila Mora Cecilia, la campionessa di Borgomanero in forza alla Valetudo ha concluso con un time di 5 41'43", 3^ L'Inglese Helene Whitaker-Diamantidis 6 08'40", 4^ la Francese Mattheou Amalia in 6 22'19", 5^ la Spagnola Canada Maria Jose 6 34"58". La gara maschile è stata molto combattuta, dal primo all'ultimo chilometro e in virtu' ormai della sua grande esperienza internazionale e dalla sua forza atletica ha tagliato per primo il nastro d'arrivo di Litochoro il Catalano Rabat, il camoscio Michel ha fermato i cronometri sul tempo di h. 4 35'15", il corridore del cielo di casa non ha potuto reggere il ritmo imposto da Rabat e l'Ellenico Theodorakakos Dimitrios ha concluso 2° in 4 39'22", 3° l'Inglese Lightfoot Ricky in 4 43'05", 4° lo Spagnolo Serra Francesc in 5 00'45", 5° la nostra aquila Valetudo Fenaroli in 5 02'22", Maurizio nel finale viaggiava in quarta posizione ed era in scia al podio, ma per un problema di unghie blu, ha dovuto rallentare l'andatura e per il Mauri sono finiti i sogni da podio sul trono dell'Olympo. Chi scrive, con onore ed una gioia immensa, ha terminato questa ultra skymarathon in 289^ posizione con un tempo di 8 21'43". Su 612 partenti hanno terminato questa sky 445 Dei. Fatica, sudore, sofferenza, a noi aquile della Valetudo queste "robe da comuni mortali" non ci interessano e l'anno prossimo ci saremo ancora, questa ultra-skymarathon è troppo entusiasmante è esageratamente eccezionale. Un sincero grazie agli organizzatori Greci, troppo bravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!. Con una gara cosi' il circuito mountain running International Cup gran prix delle naciones è troppo bello, è uno sballo.


07/07/2011 Cronaca di  Giorgio