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E' solo alla seconda edizione, ma già è entrata nel cuore dei runners: altrimenti non si spiegherebbero i 700 partenti che, incuranti del forte vento, si sono presentati al nastro di partenza della "Maratonina dei tre Comuni", disputatasi domenica 14 novembre a Trecate, grosso centro alle porte di Novara. Ad organizzare la manifestazione l'Atletica Trecate degli instancabili Davide Daccò, Manuel Da Costa e Claudio Fiandaca, vere anime di questa Mezza che, ben coadiuvati dai propri collaboratori, hanno saputo allestire una Mezzamaratona che in soli due anni è diventata fra le più importanti di tutto il Nordovest. Ritrovo presso il palazzetto "Pala Agil", con tutti i servizi all'interno, dal ritiro pettorali alle premiazioni. Mai scelta fu più felice, dato il vento i podisti vi hanno potuto trovare riparo prima e dopo la gara. Partenza ed ed arrivo nel viale antistante, con lo speaker Silvio Omodeo a dare informazioni logistiche e fare la cronaca della gara. I Parcheggi nelle immediate vicinanze consentono un agevole afflusso al palazzetto, ma per ritirare il pettorale occorrono una decina di minuti di coda. Vi è comunque il tempo per dare un'occhiata all'expo e in tutta tranquillità ci si può cambiare sulle gradinate. Il percorso che ha per caratteristica il suo svolgersi fra le risaie, è piattissimo con lunghi rettilinei, quindi molto veloce, ma il timore degli atleti è il vento, chi era venuto per migliorare il personale o fare un test in vista della maratona, deve rivedere le proprie aspettative. Per i primi dodici chilometri si ha comunque il vento alle spalle o trasversale, però al giro di boa di Terdobbiate un vero muro attende i podisti, la tramontana che prima ha dato una mano adesso si riprende tutto con gli interessi e di colpo si passa a correre con almeno 20/30 secondi in più al chilometro. Sarà così fino all'arrivo. Un vero peccato per tutti: per i podisti che hanno visto sfumare i "personali"; per gli organizzatori che tanto avevano pubblicizzato la velocità della loro maratonina e che a causa di ciò non hanno potuto dimostrare. Sarà per l'anno prossimo. Vento a parte è andato comunque tutto bene, cronometraggio con l'ausilio di microchips, classifiche stilate in fretta, premiazioni celeri, ristoro finale abbondantissimo che ha ampiamente permesso agli aleti di recuperare le forze perdute, ricco paccogara con giubbino impermeabile, maglietta della manifestazione e svariati prodotti degli sponsor. Unica nota stonata i ristori sul percorso un po' scarsi, per i quali gli organizzatori hanno fatto ammenda. La corsa maschile è stata dominata dai keniani William Todoo Rotich e Jonathan Kipko Kosgei, giunti rispettivamente al traguardo in 1h06'18" e 1h06'48". A far loro compagnia sul podio il marocchino Said El Hasni, staccato di oltre tre minuti, ma con la scusante di vesciche ai piedi (non è la prima volta per questo atleta), quindi la volata per il quarto posto è stata vinta dal bresciano Pietro Cilento sul marocchino Meliani Abdelaziz. Tutta italiana la classifica femminile con il successo di Rosa Rosita Gelpi in 1h21'23",buona la prova della meno nota Caterina Ghilardi, per Lei la piazza d'onore a una manciata di secondi. Al terzo posto Patrizia Schiavi e a seguire Russo Daniela e Mery Ellen Herman.